11 Novembre 2021

Il 2021 dalla maggior parte delle persone è stato letto come un nuovo inizio. Che obiettivi e che ruolo immagina per le imprese del territorio?

Abbiamo vissuto e viviamo tempi controversi e confusi. Questa situazione, tuttavia, sta aprendo alle imprese l’opportunità di essere protagoniste di una nuova stagione di cambiamenti e di rinnovamenti. Personalmente vedo l’impresa come “comunità”, ovvero un luogo di incontro e di confronto, in cui si prendono decisioni per reggere e superare la concorrenza e, soprattutto, si cerca di convergere verso una visione comune. Un luogo e un modus operandi le cui parole chiave dovrebbero essere: cura, etica, comunità, responsabilità, condivisione e solidarietà. Credo che l’obiettivo delle imprese sul territorio, dovrebbe soprattutto basarsi sul concetto del lavoro fatto bene in senso più ampio, ovvero il lavoro inteso non solo come svolgere dei compiti, ma anche di fare del bene alla comunità, tenendo sempre le persone al centro. Le imprese del futuro dovrebbero incorporare sempre più i concetti di sobrietà, responsabilità, sussidiarietà ed attenzione agli stakeholder, a partire da quelli interni, i dipendenti.

Una visione decisamente innovativa

Ma necessaria. Quella che stiamo vivendo non è una crisi congiunturale, ma un collasso strutturale del sistema economico e sociale nel suo complesso, un sistema che non era sostenibile sul lungo periodo. Il cambiamento potrà avvenire solo se sapremo immaginare una possibilità di vita diversa, non solo guidata da logiche puramente orientate al puro guadagno. Accanto all’impresa ci deve essere un’economia sociale. In realtà questa visione non è così ‘nuova’. Oggi è necessario guardare al di là del mero profitto, esattamente come sessant’anni fa sosteneva Adriano Olivetti, e in tempi più recenti, anche Sergio Marchionne.

In questo scenario quali attori pensa che possano contribuire alla creazione di un futuro e di una società sostenibile?

Gli attori coinvolti sono ovviamente le imprese, che dovrebbero incorporare nei loro servizi anche la coscienza sociale ed ambientale. La dimensione locale, infatti, la vicinanza nelle relazioni umane, il radicamento territoriale sono condizioni indispensabili per creare un senso comune di appartenenza e di solidarietà tra le persone. I giovani sicuramente possono contribuire alla creazione di un ordine economico-sociale di tipo nuovo, in cui trova spazio il “bene”, il “buono” e il “bello”. Infine, è fondamentale crescere e formare “imprenditori creativi”, in grado di far coesistere sostenibilità e competitività, innovazione e cooperazione, profitto e benessere. In due parole ETICA ed ECONOMIA.

Ci spieghi meglio questo concetto.

L’economia non è un puro fatto tecnico, è la sintesi di molteplici scelte dell’uomo ed è principalmente frutto della sua responsabilità o irresponsabilità. L’economia ha bisogno dell’etica per il suo corretto funzionamento. L’economia va finalizzata al perseguimento del bene comune. Economia ed etica non solo non devono essere separate, ma l’una deve promuovere l’altra. E ovviamente non può mancare la collaborazione e la fiducia.

In che senso la collaborazione?

Nessuno si salva da solo. Dovremmo mettere al centro la collaborazione con altre imprese, che condividono gli stessi valori e lavorare per creare un rapporto di fiducia con dipendenti, fornitori e clienti. Senza collaborazione e fiducia si riducono le potenzialità di sviluppo e le opportunità da cogliere, l’apertura all’esterno, la possibilità di scalare il mercato, la velocità di evoluzione e l’attrattività verso i clienti.

In Uniweb come state declinando questa visione?

I sempre più rapidi cambiamenti stanno comportando una rivoluzione significativa nel nostro modo di vivere. In Uniweb ci siamo posti una domanda: “Ora che abbiamo la possibilità di aiutare concretamente la società o l’ambiente, quale finalità possiamo dare alla nostra azienda per contribuire allo scopo?” Vorremmo contribuire alla costruzione della catena della sostenibilità per un futuro che ci auguriamo migliore per tutti. Da sempre abbiamo implementato scelte sostenibili in ambito ambientale e attività a sostegno delle associazioni locali e sociali quali Gli Amici di Como ed il Progetto Giovani Cantù. Siamo consapevoli che è solo l’inizio e che questo cambiamento non sarà semplice da affrontare. Pertanto ci siamo attivati su più fronti per lavorare sulla crescita attraverso la “Formazione Continua” sia di dirigenti che collaboratori scegliendo percorsi formativi erogati da SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale) ed ECOLE (Enti Confindustriali Lombardi per L’Education) insieme al contributo di associazioni di categoria, quali Confindustria e Federmanager, la Camera di Commercio di Como-Lecco con il Bando “STRATEGIE sostenibili e MODELLI di AZIENDE RESPONSABILI nel TERRITORIO transfrontaliero” e con la Green Bocconi con il Bando “SMART 2” con cui stiamo implementando un progetto di gestione della CSR (Corporate Social Responsibility), con l’obiettivo di diventare presto una “Benefit Corporation”.